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La sua storia

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Sfiorare La Morte E Sopravvivere

Cittadini che pregano per una sua pronta guarigione dopo l'aggressione subita, 21 maggio 2006. Cittadini che pregano per una sua pronta guarigione dopo
l'aggressione subita, 21 maggio 2006.
Dedicherò la seconda vita che mi è stata concessa, al mio Paese e al mio popolo. Dalla sua autobiografia intitolata "Resa forte dalla disperazione, Motivata dalla speranza"

Il 20 maggio 2006, Park Geun-hye fu aggredita da un uomo che brandiva un coltello durante un raduno a Seoul organizzato per la campagna politica dell’ elezione locale. Ne usci’ ferita gravemente con uno squarcio sul viso.

Il dottore che la curò disse che sarebbe morta in tre minuti se la ferita fosse stata 5 milimetri più profonda. Durante l’ operazione a cui fu sottoposta, ella pensò ai genitori deceduti e ringraziò tutti coloro che avevano pregato per lei e per una sua pronta guarigione. Sentì che gli era stata concessa una seconda vita grazie alla benedizione di Dio.

“Penso spesso che una forza onnipotente mi abbia aiutato finora a vivere e affrontare tutte le difficoltà. Ho sempre creduto che la mia vita non mi appartenesse. Credo che tale pensiero mi abbia aiutato a superare i momenti di disperazione. A volte il dolore che provavo era talmente intenso da render e quasi insopportabile l’idea di vivere un altro giorno. Ma in questo momento un altro cammino di vita si apre di fronte a me. Non esiterò ad incamminarmi per questo sentiero. Lo imboccherò e supererò con coraggio qualsiasi difficoltà che incontrerò. Credo che la missione che ho sia quella di creare una nuova speranza.”
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